Erano i favolosi anni sessanta.
Altro che spread e spending review. C’era entusiasmo nell’aria frizzante di quei giorni e cresceva spontanea la voglia di vivere e divertirsi. I Beatles impazzavano su un improbabile ma quanto mai accattivante sommergibile giallo e negli scantinati di Verona imperversava il Beat: i ragazzi italiani giravano in vespa e scoprivano la Via Gluck; le ragazze portavano la minigonna ed emulavano il taglio alla Vergottini di Caterina Caselli che sul palco di Sanremo cantava un irriverente “Nessuno mi può giudicare”. Fino ad allora lo sci non era certo stato un fenomeno di massa alla portata di molti, qual è oggi, anzi. Era uno status, per chi se lo poteva permettere: una sorta di licenza del “c’è chi può e chi non può. Io può “ da esibire con una buona dose di narcisismo durante la “vasca” in via Mazzini che chiudeva la classica gita domenicale sulla neve. Tuttavia è proprio in quegli anni di grande fermento e cambiamento che si registra la svolta nel modo di concepire e vivere questo sport. Se è vero che la nascita degli sci club avviene nel dopoguerra, è altrettanto vero che proliferano negli anni sessanta. E così puntualmente succede anche qui, quando viene fondato lo SKI CLUB VERONA, l’unico in tanti anni a potersi forgiare del nome della città. Personaggi mitici quali il maestro di sci Giorgio Pezzo, i compianti Enzo Braganza, vera anima del Verona.
Dello Ski Club Verona fece parte Alberto Castagnetti, che oltre alle nuotate in piscina, ed una partita a tennis, amava e praticava lo sci agonistico, tanto da vincere l’allora prestigioso Trofeo Città di Bolzano. Con la tessera del Verona amava esibirsi sugli sci anche il Commendatòr Saverio Garonzi: ad un gara sul Monte Bondone fu il primo a presentarsi al cancelletto tra i Seniores. Tagliò il traguardo a fianco della signora Braganza che aveva appena terminato la propria prova e che così gli si rivolse facendolo passare con reverenza: “ Prego, Prego Commendatòr el pàsa pure…!!!” Il figlio Mauro fu l’atleta del Verona che raggiunse i livelli più alti: convocato in Nazionale C ebbe l’onore di gareggiare in Coppa Europa. Così ricorda quei tempi: ”fummo i primi ad avere un pullmino tutto nostro con tanto di griffe Ski Club Verona sulla fiancata. Ci divertivamo come matti. La sede era nel Night di Via Carlo Steeb, dove organizzavamo feste indimenticabili.”
Lo Ski Club Verona raggiunse in quel periodo l’apice della propria fama, quando fu il primo tra le società cittadine ed il quarto assoluto in Italia come importanza. Poi quell’alone magico svanì lentamente ed inesorabilmente alla fine degli anni settanta. Tuttavia, dopo un decennio di stasi, sempre su iniziativa di Enzo Braganza, il sodalizio ripartì con nuovo slancio. Ce ne parlano l’attuale Presidente Alfredo Salerno e Vicepresidente Federico Spiazzi: ”ripartimmo con tanta voglia, come deve fare un gruppo di amici appassionati di sci, quali siamo, si unì a noi anche Claudio Princivalle, il cui negozio Princysnow (ex sede in Lungadige Attiraglio) in Via E. Fermi a Settimo di Pescantina, è tuttora la sede del club con tanto di laboratorio per la preparazione dei materiali.
Nella stagione 2023/2024 abbiamo annoverato 156 iscritti, ripartiti tra 15 atleti master, 12 atleti delle categorie giovanili, 59 ragazzi che hanno affrontato i corsi di avviamento e di perfezionamento sciistico e 70 soci appassionati sciatori.
Ogni anno due sono gli appuntamenti fissi da noi organizzati e dedicati ai due personaggi che hanno fatto la storia del nostro club: il “Memorial Enzo Braganza” ed il “Trofeo Princy”, quest’anno in calendario sulle nevi di Polsa di Brentonico (Tn). A questi si aggiungeranno, in una successiva data, i Campionati Provinciali di sci alpino, sempre a Polsa di Brentonico (Tn).